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Delle raffinatezze europee Taitù, ferocemente xenofoba, non aveva accolto che l'arte che le consentiva di apparire meno vecchia di quanto i suoi settanta anni suonati le assegnavano il diritto di sembrare. Aveva inesorabilmente respinto dalla sua corte gli ideatori dei grandi progetti destinati a porre l'Abissinia sulla via del progresso, ma accoglieva con i massimi onori i dentisti, i masseurs, e in generale tutta la schiera dei ciarlatani piovuti ad Addis Abeba per sfruttare l'ingenuità e la buona fede sua in materia di farmachi destinati a perpetuarne la giovinezza. (it) |