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Vieira viveva un piena epoca sacrale, nella quale tutto era impregnato di religiosità; tanto nel settore collettivo quanto nella vita privata. È chiaro che sapeva distinguere nitidamente il sacro dal profano, ma una distinzione teorica è molto differente da una separazione pratica. Di fatto, intrecciava i due terreni fra loro: le cose temporali erano valutate soprattutto come strumenti della salvezza eterna dell'uomo. Possiamo perfino dire che Vieira, figlio del Barocco peninsulare, non di rado confondeva i due spazi. (it) |