Mention511806

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so:text La posizione, l'industriosità, la capacità dei suoi abitanti, la resero grande. Fu anello della catena tesa con Leone IV contro gli arabi e con Giovanni VIII ripeté il prodigio rinnovatosi poi con Giovanni X al Garigliano . Guidata dai Prefetturi e dai comites, ebbe un'ordinata politica interna e un'attività commerciale estesasi fra Tirreno e Adriatico. Dalle coste bizantine alle arabe, con fondachi e colonie in Terra Santa, accanto a quelle pisane, genovesi, veneziane e alle fiorenti colonie pugliesi essa divenne allora una delle più forti città marinare italiane fino all'occupazione di Roberto il Guiscardo . Per decenni durò la resistenza antinormanna e anche gli Svevi furono lì. In competizione con Pisa e Genova, che poi la sopravanzarono, Amalfi fu prospera e colta, come attestano la Tabula amalphitana, la diffusione della bussola, conosciuta attraverso gli arabi, le codificazioni marittime, le splendide chiese disseminate in città e sulla costa, impreziosite di mosaici, splendidi oggetti, stoffe orientali. (it)
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so:description Citazioni di Ludovico Gatto (it)
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