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La citazione è riportata una delle prime volte, priva di fonte, su una pagina web nell'anno 2000. Da un articolo su L'incontro leggiamo che queste parole sarebbero state rivolte da Bruno prima di andare al rogo a un suo ipotetico discepolo di nome Sagredo. Da una recensione di Giuseppe Iannozzi si conferma che la citazione è tratta da un testo edito nell'anno 2000, e che questo testo conterrebbe varie inesattezze sulla vita e le opere del filosofo, nonché interpretazioni soggettive e fuorvianti. (it) |