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Si attribuisce generalmente a Fletcher Henderson la paternità del jazz per grande orchestra. Se tale titolo gli spetta veramente – ed è contestabile perché il vero direttore musicale, l'architetto delle sue prime e più significative formazioni fu Don Redman – bisogna dire almeno che certi risultati non furono da lui conseguiti intenzionalmente. Il suo caso è paradossale: si trovò a dirigere la prima grande orchestra jazz quasi senza rendersene conto, soltanto lasciando che le cose accadessero intorno a lui. Ebbe alla sue dipendenze un grande numero di musicisti di classe, fu un catalizzatore, e tuttavia, fu, a detta di coloro che lo conobbero, un uomo debole, indifferente «fino al punto dell'irresponsabilità» , che osservava gli avvenimenti, non esclusi quelli che lo riguardavano da vicino, con aria distaccata, quasi divertita. Nessuno ha ricordato di averlo visto in collera, né acceso di entusiasmi: tutti lo ricordano disinteressato, sempre troppo calmo, indifferente quanto cortese. (it) |