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Una cosa che secondo me bisogna fare quando si fanno fotografie è non accontentarsi della prima visione, cioè occorre girare attorno alle cose e individuare più punti di vista. Non bisogna aver fretta, né accettare la prima risposta dell'occhio, perché quest'ultimo è molto più frettoloso del cervello. Girando intorno all'oggetto da fotografare l'occhio vede molte soluzioni e poi si può decidere per la migliore. Ora, invece, data la poca fatica con cui si fanno le fotografie, c'è una estrema facilità a scattare, con il risultato di fotografie brutte o inutili. Occorre agire diversamente: prima pensare e poi scattare la fotografia. D'altra parte le cose che io ho fotografato, e che anche voi fotograferete, sono di un tale interesse che a guardarle bene ci si guadagna sempre. Ho parlato anche dei "capricci" del fotografo, che vuole cercare di capire le cose che ritrae. Il fotografo è un voyeur, uno a cui piace guardare; ma non gli basta guardare, vuole possedere quello che ha guardato. La fotografia dà l'illusione del possesso. Quando si ha il negativo di una cosa è come se si possedesse quella cosa. Molte volte, infatti, non si stampa neanche, basta sapere di avere quell'immagine. Lascio da parte il fotografo professionista che, oltre ad essere un po' voyeur, è anche narcisista... (it) |