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Dall'esempio di mio zio, l'imperatore Costantino detto il Grande, che morì quando avevo sei anni, ho imparato che è pericoloso prendere le parti dei galilei, a qualunque fazione appartengano, perché vogliono soffocare e distruggere le cose veramente sante. Non ricordo quasi nulla di Costantino, sebbene un giorno mi abbiano presentato a lui, nel palazzo sacro. Rivedo, vagamente, un gigante molto profumato, che indossava una veste rigida, tempestata di gioielli. Mio fratello Gallo diceva sempre che avevo tentato di strappargli la parrucca. Ma Gallo aveva un umorismo crudele e dubito molto che la storia sia vera. Se avessi veramente tirato la parrucca all'imperatore non mi sarei fatto voler bene, perché era vanitoso come una donna: lo riconoscono perfino i suoi ammiratori galilei. (it) |