so:text
|
Sappi – disse ieri lasciandomi qualcuno – | sappilo che non finisce qui, | di momento in momento credici a quell'altra vita, | di costa in costa aspettala e verrà | come di là dal valico un ritorno d'estate. || Parla così la recidiva speranza, morde | in un'anguria la polpa dell'estate, | vede laggiù quegli alberi perpetuare | ognuno in sé la sua ninfa | e dietro la raggera degli echi e dei miraggi | nella piana assetata il palpito di un lago | fare di Mantova una Tenochtitlán. || Di tunnel in tunnel di abbagliamento in cecità | tendo una mano. Mi ritorna vuota. | Allungo un braccio. Stringo una spalla d'aria. || Ancora non lo sai – sibila nel frastuono delle volte | la sibilla, quella che sempre più ha voglia di morire – non lo sospetti ancora | che di tutti i colori il più forte | il più indelebile | è il colore del vuoto? (it) |