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Masolino ci appare sotto un nuovo vaghissimo aspetto: egli non è più il pittore di figure graziose, ma sempre un po' manierate e leziose, quali anche i due bellissimi giovinetti che attraversano la scena della Resurrezione della Tabita o gli ascoltatori della Predica di S. Pietro nell'affresco della cappella Brancacci, egli qui afferra ed interpreta in tutte le più sottili differenze di temperamento la natura umana quale gli cade sotto gli occhi, con tale vivo compiacimento della riproduzione oggettiva del Vero, che può bene essere annoverato fra i pionieri della nuova arte naturalistica toscana. (it) |