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La straordinaria ricchezza della condizione di Rūmī nasce dal fatto che in lui si uniscono drammaticamente i due atteggiamenti spirituali opposti: il neoplatonico e lo gnostico. Questa terra è insieme, per lui, la casa dell'anima e la casa dell'esilio, il migliore dei mondi possibili e l'oscuro carcere, che imprigiona i nostri spiriti e i nostri corpi. Così ora Rūmī ci racconta una storia opposta a quella che ci aveva raccontato. Questa terra è insieme, per lui, la casa dell'anima e la casa dell'esilio, il migliore dei mondi possibili e l'oscuro carcere, che imprigiona i nostri spiriti e i nostri corpi. Così ora Rūmī ci racconta una storia opposta a quella che ci aveva raccontato. Chi contempla le cose, non conosce la luce divina. Il mondo – che prima ci manifestava il volto di Dio – è il velo che ce lo nasconde. Viviamo un'esistenza di sogno. Così dobbiamo lasciarci alle spalle i veli e i riflessi, i profumi e i colori, abbandonare il carcere e il terrore della separazione.
In piedi, amici, partiamo. È tempo di lasciare questo mondo. | Il tamburo risuona dal cielo, ecco che ci chiama. | Ecco: il cammelliere si è levato, ha preparato la carovana, | e vuole andarsene. O viaggiatori, perché dormire? | Davanti a noi, dietro di noi, si elevano il suono delle campanelle, il tumulto della partenza. | Ad ogni istante, un'anima, uno spirito si invola verso dove non c'è più luogo. (it) |