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In questo romanzo c’è tutto Marco Goldin: la sua competenza, le sue passioni, il suo talento, non solo di conoscitore e critico d’arte, ma di scrittore. Cosa per niente secondaria, perché questo libro non è collaterale rispetto alla sua attività ma portante e autonomo, per il fatto che non dipende tanto o solo dai contenuti relativi alla materia del suo lavoro di critico e di curatore di mostre, ma dalla qualità della scrittura, di cui dirò più avanti.Non sono i contenuti a decidere della scrittura, ma esattamente il contrario, quando si parla di uno scrittore autentico e non di un esperto che mette sulla pagina il materiale delle sue ricerche. Non di un “contenitore” saggistico si tratta qui, ma di un romanzo molto raffinato, un romanzo di grande profondità, in cui si compie un’indagine straordinaria delle personalità e delle anime dei due protagonisti Van Gogh e Gauguin. (it) |