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Più difficile, anzi addirittura angustioso è il riassumere, o comunque il discutere le qualità, i difetti pittorici d'un altro napoletano, Pietro Scoppetta, nato nel 1863 e morto quest'anno, del quale non vedo alcun pezzo importante. Queste trentacinque tele, la più parte impressioni, bozzetti, macchie di modesto formato, suggeriscono appena un fantasma dell'eleganza intima, femminile. Buono di disegno, ma fiacco; chiaro e lucido quasi sempre, di scarsa sensibilità dinnanzi al vero, povero di mezzi e anche lezioso, lo Scoppetta si mostra impreparato all'onore d'una sala propria a Venezia, sala dove fu esposto nientemeno Giuseppe Nittis; il cui lontano ricordo, vivo nella mente e negli occhi dei visitatori, lo schiaccia addirittura. (it) |