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Laura è certamente esistita. È esistita; ed era, alla luce di tutti i giorni, una bionda signora, nelle profondità inaccesse dell'anima del poeta, era sua madre; era la donna che non si può avere. E tutta la fascinosa, un po' monotona, storia del, di venti e più anni di corteggiamenti, per non arrivare, per voler non arrivare a nulla, è qui. Se Laura che lo loda, lo rimprovera, lo ammonisce a ben fare, siede in sogno sulla sponda del suo letto, si comporta in tutto e per tutto come una tenera madre col suo amato, e un po' indiscreto bambino, gli si fosse data sarebbe accaduto al Petrarca quello che accadde al Baudelaire con la bella signora Sabatier, e che non gli accadeva con la sua triste mulatta. La figura di Laura assorbì tutta la tenerezza del poeta. La sua sensualità egli la rivolse ad altro ; a donne che, per la diversità delle origini, non potevano richiamare al suo inconscio, sempre vivo e vigile, la presenza – ben altrimenti diletta! – della madre. Ma l'amore, l'amore vero, l'amore intero, vuole una cosa e l'altra; vuole la fusione perfetta della sensualità e della tenerezza: anche per questo è raro. Così non c'è, in tutto il lungo, un verso, uno solo, che possa propriamente dirsi d'amore; molte cose ci sono ma non, il più bel verso d'amore che sia stato scritto. (it) |