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Dallamano entrava nella sala da concerto con un bagaglio umano e culturale di primissimo piano che sposava poi alla conoscenza dei repertorio musicale. La sensibilità per il fatto teatrale era in lui semplicemente prodigiosa. La reattività era quella dei melomane, la categoria a cui appartennero i grandi scrittori di cose musicali, da Stendhal in giù. Per questo raggiungeva il vertice anche dal lato opposto, quando si trattava di colpire i sottoprodotti del mercatello culturale e fustigare, con la dovuta ironia, i tentativi di gabbare lo spettatore. (it) |