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Si direbbe che, con gli anni, con la scomparsa di Umberto e l'avvento di Vittorio Emanuele III, quello assai a religione e questo piuttosto indifferente, riaffiorasse in Leone, nell'uomo che pure esisteva sotto il manto papale, un fondo come di rancore, per la ferita sempre aperta di Porta Pia; che in lui tornasse a riprender forza l'idea di certe rivendicazioni, se risponde al vero quel che pochi mesi prima di morire egli avrebbe detto ad un alto personaggio della Chiesa su la necessità del potere temporale. (it) |