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Mi fermo ansando: Parigi, Parigi, | folta d'uomini, giungla gigantesca. | Dal loquace Danubio un esercito di gendarmi | può lanciarsi dietro di me: | mi attende la Senna e mi nasconde il Bakony.|| Grande è il mio peccato: la mia anima. | Vedere lontano e osare è il mio peccato. | Sono un rinnegato della stirpe di Almos || Che vengano: sul cuore di Parigi ora giaccio | nascosto, stordito, libero. | Il nuovo povero ragazzo d'Ungheria | lo protegge ridendo, | lo copre di fiori il Bakony. || Qui morirò, non sul Danubio. (it) |