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Una parata del 1848 è descritta piacevolmente da Lorenzo Rocco, che fu amico del Di Giacomo. Il Rocco racconta che in quell'anno il padre era caporale della Guardia d'interna sicurezza , i cui componenti portavano calzoni bianchi con fascia cremisi, giamberga verde con pettiglia pure cremisi, shako e trombone, pennacchio rosso e giallo, grande giberna, lungo fucile. Racconta il Rocco che la madre, la sera precedente alla grande parata, cioè il 7 settembre 1848, inchiodava su una tavola del letto le due larghe strisce di cuoio bianco che, a doppia bandoliera, erano destinate a reggere la sciabola e la giberna del padre. E ridava ad esse il colore con una pezzolina intrisa di bianchetto, per poi, dopo che erano bene asciugate, farle ridiventar lucide stropicciandovi un ciottolo. (it) |