Mention137814

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so:text Gli abissini non posseggono nulla di quello che forma la joie de vivre. Non sembrano mai lieti, sono dilaniati e decimati da una quantità di malattie che i selvaggi ignorano, hanno soppresso l'amore sopprimendo nella donna la sorgente della sensualità, hanno soppresso la danza, hanno delle chiese misteriose ed impenetrabili al volgo. Io credo fermamente che questa condizione di cose, questo immenso velo di tristezza che si estende in tutta l'Etiopia e ne fa la vita priva di ogni bellezza, sia opera di quella specie di cristianesimo rozzo, crudele, impenetrabile che ha preso a prestito una folla di credenze dalle religioni feroci degli avi antichissimi e che è rimasto giudaico nel fondo, con tutta l'ineffabile melanconia che ha caratterizzato le forme e la vita del popolo ebreo. Del resto, quella povera gente è la più pacifica del mondo. Fra di essa non deve mai succedere un delitto, sembra un paese rassegnato sotto il peso di un dolore che tolga alle anime degli uomini ogni motivo per amare la vita. (it)
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so:description Nell'impero di Menelik (it)
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