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Rocco Schiavone aveva una sua personalissima scala di valutazione delle rotture di coglioni che la vita insensibilmente gli consegnava ogni giorno. La scala partiva dal sesto grado, ovvero tutto ciĆ² che riguarda i doveri casalinghi. Giri per negozi, idraulici, affitti. Al settimo c'erano invece i centri commerciali, la banca, le poste, i laboratori di analisi, i dottori in generale con un'attenzione particolare ai dentisti, per finire con le cene di lavoro o con i parenti, che almeno grazie a Dio se ne stavano a Roma. L'ottavo grado vedeva in primis il parlare in pubblico, poi le pratiche burocratiche di lavoro, il teatro, riferire a questori o magistrati. Al nono i tabaccai chiusi, i bar senza l'Algida, incontrare qualcuno che gli attaccasse delle chiacchiere infinite, e soprattutto gli appostamenti con agenti che non si lavavano. Poi per ultimo c'era il decimo grado della scala. Il non plus ultra, la madre di tutte le rotture di coglioni: il caso sul groppone. (it) |