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La Jugoslavia di oggi è un laboratorio per il futuro dell'Europa. Prima di tutto per l'Europa dell'est e in particolare per l'ex Unione Sovietica. Non accetto l'idea che i popoli balcanici siano considerati qualcosa di diverso dal resto dell'umanità, di irrimediabilmente condannati e isolati dal consorzio umano nell'analisi di quanti hanno paura del contagio. In tutto il mondo e anche nella parte dell'Europa, che oggi si reputa al sicuro e vaccinata contro la peste dei nazionalismi, esistono potenzialità di svolte storiche verso analoghi destini e situazioni non dissimili. Ovunque ci sono nazionalità e etnie capaci all'improvviso di risvegliarsi e esplodere com'è accaduto da noi. (it) |