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Il lione che abita la parte d'Arabia e di Persia vicina al fiume degli Arabi, dal golfo Persico fino ai contorni di Helle e di Bagdad, è probabilmente la specie, di cui parlarono Aristotile e Plinio, e che essi la guardavano come differente per più ragioni da quella che è sparsa nell'interno dell'Affrica. Il lione d'Arabia non ha né il coraggio, né la taglia, né la bellezza dell'altro. Quando esso vuole inseguire la preda fa più uso dell'astuzia che della forza. Si nasconde tra le canne e i giunchi che costeggiano il Tigri e l'Eufrate, e si slancia sopra tutti gli animali deboli che vanno colà a disetarsi. Ma non ardisce attaccare il cinghiale, che ivi è comunissimo; e fugge poi dacché vede un uomo, una donna, un fanciullo. (it) |