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Lo scopo della poesia, dopo tutto e al di là di tutto, è di glorificare Dio. Se in luogo della parola "Dio" usi la parola "luce", cosa che succede di continuo in Dante, puoi capire come la poesia non sia altro che un atto celebrativo. Un gesto di gratitudine. Forse, talora, un gesto di sconcertato stupore. La grande poesia riguarda qualcosa che si trova al di là della nozione di mortalità. Al di là di ciò che è effimero. La poesia è ritmo, incantagione. È un'articolazione della parola che si può addirittura pensare come fondamento della religione, perché viene "prima", per così dire, della religione stessa. (it) |