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Di Ippolito Nievo non posso dir altro che a vederlo sì indovinava in lui un uomo superiore. Io l'ho amato appena lo ebbi veduto nella carrozza dell'Acerbi che era l'intendente della spedizione. Stavamo accampati al Pozzo di Renna, un giorno di pioggia. La carrozza era là in mezzo al campo; e, dal fondo di essa, quel giovane avvolto nel mantello guardava lontano nella gola dei monti per dove si aveva a passare volendo andare a Palermo. Lo riveggo sempre in quel momento, quando ripenso a lui. Aveva un occhio malinconico, qualcosa di diverso dagli altri uomini in tutta la persona. Io, fantasioso, allora immaginavo di lui che fosse chi sa quale straordinario essere, e non mi sbagliai. (it) |