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Nei riguardi del partito nazionalsocialista, quando questo si affacciò alla vita politica della Germania, nella torbida atmosfera di quel primo periodo della nuova repubblica, l'atteggiamento dei militari non fu concorde. Già nel nome del nuovo partito la qualifica di «socialista» doveva destare diffidenze che il complementare attributo di «nazionale» non bastava a neutralizzare. Anche la personalità del «caporale austriaco» fondatore non era proprio la più indicata per trovare stima e consensi nel chiuso circolo degli ufficiali tedeschi. Vari punti del programma e degli slogans propagandistici però, trovavano ampia risonanza nel cuore dei militari: tali la teoria della Germania invitta, pugnalata alle spalle dai traditori interni, tale il rinnegamento dell'infame diktat di Versailles, il rilancio delle aspirazioni pangermanistiche e revanchiste, il proposito di far di nuovo occupare alla Germania un posto di prima fila nel teatro delle nazioni. Molti ex ufficiali furono attratti nelle file del partito da questi ideali e indossarono l'uniforme delle SA col sentimento di offrire un contributo concreto al loro sollecito raggiungimento. (it) |