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Lacordaire accettò l'invito di Lammenais a collaborare allAvenir, ma non fu mai un discepolo di quell'abate, essendo pervenuto alla precisazione delle sue idee di «cattolico penitente e liberale impenitente», per un processo spirituale autonomo, evolutosi, anche in seguito, entro margini diversi da quelli in cui era contenuto il pensiero lammenaisiano. Tra i due anzi non vi fu mai molta consonanza di idee e di affetti: erano due volontà robuste, due caratteri solidificati, che si controllavano, ma non si influenzavano. Nel duello spirituale per accaparrarsi l'anima generosa di Montalambert, la tenacia rettilinea di Lacordaire vinse. E se il giovane laico, nei primi anni, oscillò nella sua formazione fra i due sacerdoti, soggiogato dall'ammirazione per il maestro e attratto dall'affetto dell'amico, e se Lamennais, nel processo interiore delle sue ideologie si lasciò signoreggiare da un forte individualismo, che lo trasse fuori dalla comunione dei fedeli, Lacordaire seppe comprimere gl'impulsi della natura nello schema della disciplina e della tradizione cattolica, fuori della quale non comprendeva alcuna utile iniziativa sociale, riuscendo a valorizzare il comune programma entro l'ambito dell'ortodossia. (it) |