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Gli altri sportivi ci odiano, ne ho avuto testimonianza. A Pechino nel 2008 entro in ascensore con Gibilisco, saltatore con l'asta, mi dà ostinatamente la schiena, si gira proprio dall'altra parte, e non mi saluta. Vuoi fare il Che Guevara? Ma vai a combattere in montagna. Incontro la Vezzali, anche lei tira dritto, senza degnarmi di un ciao. Ero in tuta, con la maglia azzurra, mica in costume. Quell'atteggiamento che disprezza, che si sente moralmente superiore, e te la vuole fare pagare. Ma che ci posso fare io se hanno sbagliato sport? Non guadagnano e se la prendono con me? Ci criticano: perché noi abbiamo viaggiato in business e loro in economica. È la nostra federazione che ha pagato la differenza. Invitassero la loro a fare così. Ho visto la giornata-tipo di Daniele Molmenti, canoa. Sono sincero: non farei mai quello sport. Troppa durezza e poche lire. Lo dico con ammirazione. Per me sono eroi. (it) |