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Poiché non amo molto farmi vedere, io non avevo mai pensato di fare l’attrice, e quindi ho seguito un percorso normale: sono andata a scuola, ho preso la maturità, mi sono iscritta all’università, ho fatto tutta l’università, tutta, mi sono laureata, in lettere, e continuavo a non pensare di fare l’attrice. Però a metà del mio corso di studi ho scelto storia del cinema, e quindi comunque ero un’appassionata, storia del cinema, storia del teatro, mi sono laureata in storia del cinema, infatti, ma sempre pensando di lavorare dietro le quinte, di fare regia, di fare critica cinematografica, qualcosa del genere. Sennonché erano gli anni ottanta, cominciavano le TV private, ho detto, ma… una scuola di recitazione… imparare un po’ di dizione, magari, appunto, poi vai in video, le TV private, ti fai vedere, parli, devi dire delle cose, parlare bene può servire… eccomi qua! Così bene, parlavo, che il mio insegnante di recitazione mi ha visto sul palcoscenico, mortificandomi molto, dicendomi: “Tu farai o radio, o doppiaggio”, mentre stavo in piedi su un palcoscenico, non è proprio una cosa gentilissima da dire, come dire: “Tu è meglio che non ti fai vedere, però di voce...”. (it) |