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Del Piemonte, pochi pensavano che potesse farsi centro d'iniziativa italiana, perché parevano ivi meno facili le condizioni a un moto popolare, meno disposti spiriti ad operarlo e la guerra regia sembrava un sogno. I libri di Gioberti e di Balbo erano riguardati dalla maggior parte dei nostri liberali, ed anche da molti di quelli che poi si fecero seguaci della loro scuola, ed oggi ancora vi si mantengono fedeli, come visioni ed utopie create a bella posta per addormentare animi e sviarli dall'azione. Ricordo che a me, giovine e desideroso di studiare le varie manifestazioni politiche del pensiero nazionale, mentre le opere di quei due scrittori, un professore di molta rinomanza per la scienza, ma che si è poi dato in politica alle pratiche di quella scuola, disse allora ch'io male a perdere il mio tempo nella lettura «di quelle astrattezze e di quelle illusioni che avrebbero guastato il buon senso degli italiani e falsata l'opera del loro risorgimento. (it) |