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L'Unità di Gramsci è il giornale legale del 1924-26, quello cioè che prefigura un largo movimento antifascista di massa, capace di scardinare le basi del consenso al regime. Nella sua prima fase di illegalità il giornale perde tale aspirazione di giornale di massa, confermando la linea dell'azione politica immediata voluta dall'Internazionale comunista. Sarà necessario attendere non soltanto il trionfo e l'ascesa al potere di Hitler e del nazionalismo in Germania ma anche il XVII Congresso del partito comunista sovietico per promuovere, tra il '33 e il '34, il ritorno del giornale a una strategia che ricorda la lezione di Antonio Gramsci e si batte per l'unità delle forze politiche che lottano contro il fascismo, meglio ancora – ma è una fase successiva – all'interno dei fronti popolari che incominciano ad organizzarsi in Francia e in Spagna. È a questo punto che il progetto gramsciano di giornale di massa, per quanto questo attributo è conciliabile con la clandestinità e con la dittatura fascista, che sembra raggiungere proprio allora il massimo dell'appoggio popolare. (it) |