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Rimaneva persona normale con una vita normale, per età ed educazione era aperto al nuovo, era il solo «leader» balcanico a essersi formato nel dopoguerra e dunque mai aveva considerato uno straniero come nemico. Cosa offriva nello stesso tempo il panorama dei Paesi vicini? In Bosnia il presidente Izetbegović che in vita sua non era mai stato neanche in Francia; in Croazia un Tudjman che aveva dichiarato orgogliosamente «per fortuna mia moglie non è serba e neanche ebrea». In questo quadro era del tutto naturale che gli Stati Uniti e gli altri Paesi occidentali considerassero spontaneamente mio marito come interlocutore e unico possibile alleato, ma fu presto altrettanto chiaro che pur considerando richieste e pressioni dei leader occidentali lui avrebbe continuato per la sua strada e la Jugoslavia non sarebbe stata svenduta. (it) |