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Giuliano Dami e i ruspanti furono il gran soggetto della cronaca e della maldicenza fiorentina al tempo di Gian Gastone . Del Dami tanto è stato detto che sarebbe superfluo dirne di più. Quantunque venuto su peggio che dal nulla, costui non mancava di un certo spirito; all'odio della cittadinanza fiorentina rispose col farsi fare cittadino nella circostanza dello Squittinio, dopo di che compose il suo stemma gentilizio che sono tre pezzi di catasta come si vede sopra la lapide della sua nuova tomba compra et eretta in S. Maria del Carmine. Così l'anonimo cronista, il quale avverte come coi tre pezzi di catasta il Dami volesse ricordare il prisco mestiere suo e dei suoi di fare erba e legna al bosco. (it) |