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L'uomo autoimponentesi vive di ciò che il suo volere pone in giuoco. Vive costantemente nel rischio della sua essenza, fra il tintinnio del denaro e il valere dei valori. L'uomo, che vive in questo continuo scambiare e contrattare, è «il mercante». Egli pesa e valuta di continuo, ma ignora il peso e il rango autentico delle cose, allo stesso modo che ignora ciò che nel suo stesso essere pesi veramente e quindi prevalga. In una delle Späte Gedichte, Rilke dice :
Ah! Chi conosce ciò che in lui più pesa.
Clemenza? Terrore? Sguardi, voci libri?Ma l'uomo può, fuori della protezione raggiungere l'esser-sicuro, volgendo nell'Aperto l'esser-senza-protezione come tale, e trasferendolo nella regione dello spazio invisibile del cuore. Quando ciò avviene, l'oscillazione dell'esser-senza-protezione trapassa là dove, nella composta unità della regione interiore del mondo, appare quell'essere che fa risplendere il modo in cui quell'unità unisce e rende così presente l'essere. La bilancia del pericolo passa così dal dominio del volere calcolante a quello dell'Angelo. (it) |