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Confrontando la ricettività del mondo da parte di esseri viventi a diversi livelli di coscienza – lumaca, cane e uomo – abbiamo appurato quanto sono differenti per loro le proprietà di un identico mondo, cioè, quelle proprietà che per noi sono espresse nei concetti di tempo e di spazio. La lumaca percepisce la linea come spazio, cioè come qualcosa di costante. Essa avverte il resto del mondo come tempo, cioè come qualcosa in eterno movimento. Il cavallo percepisce la superficie piana come spazio e avverte il resto del mondo come tempo. Noi come spazio percepiamo una sfera infinita, il resto del mondo, quello che era ieri e che sarà domani, lo avvertiamo come tempo. In altre parole, ogni essere vivente percepisce come spazio ciò che viene colto dalla sua sensazione di spazio: il resto lo attribuisce al tempo, vale a dire che al tempo viene attribuito quanto viene avvertito in maniera imperfetta. (it) |