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Beckham era la bandiera di un calcio in trasformazione, non più palla lunga e pedalare, non più gambe lunghe e nodose, visi pallidi e grandi faticatori anonimi ma una piena rivoluzione estetica. Il ribaltamento del teorema di George Best, che era invece un divo naturale e senza studio. Beckham è perfetto, sposerà la donna giusta per aumentare a dismisura quel senso di plastica adeguatezza ai nuovi media, e occuperà la scena dell'alta e bassa moda più di quella delle cronache calcistiche. Ed è un peccato perché Beckham è stato un gran calciatore. (it) |