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, il 7 luglio, a poche ore dallo sbarco alleato in Sicilia, Interlandi affonda nuovamente il fioretto, questa volta dalla prima pagina del «Tevere». Contro chi? Contro Vittorio Cramer. E chi diavolo è Cramer? È l'annunciatore radiofonico del bollettino di guerra, un ebreo. La qual cosa a Interlandi non va proprio giù, la prende come un indebolimento della volontà di guerra, uno sconciare l'identità nazionale. Il suo corsivo è talmente spropositato da mandare su tutte le furie Fernando Mezzasoma, il direttore generale per il servizio della stampa italiana, che, appena presa in mano la copia del «Tevere», telefona a Interlandi ad abbaiargli se è quello il momento di prendersela con un annunciatore radiofonico perché ebreo. (it) |