Mention168435

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so:text è il primo e il più grande di tutti i racconti della nostra tradizione in dialetto napoletano; non solo perché ne è il fondamento, ma perché ne segna anche il punto più alto. Infatti non è una raccolta di fiabe anonime come ce ne sono tante , ma di racconti fiabeschi e fantastici di un unico autore dotato di genio e versatilità straordinari. Il dialetto in cui è scritto il Pentamerone oggi non è più parlato, e risulta difficile anche alla lettura. È il dialetto napoletano del Seicento, il dialetto della plebe tumultuosa di quel tempo. Ho cercato di spiegare a modo mio le ragioni per cui il cambiamento è avvenuto, e come la «lingua tosta», cioè dura e senza la musicale dolcezza che vi fu aggiunta dopo, fu a poco a poco trasformata nella «lingua molle», il dialetto parlato oggi a Napoli, non più terribile e certo meno tosto, da una borghesia spaventata dagli eccessi della plebe, dalle stragi e dagli orrori che posero fine alla rivoluzione del 1799. (it)
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so:description Napolitan graffiti (it)
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