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Nonostante la casualità del suo incontro con il cinema del fantastico, Terence Fisher si accostò subito al tema con una sensibilità ed un gusto insospettati. Già da La maschera di Frankenstein , infatti, rifiutò la maniera espressionista che aveva caratterizzato gli horror americani e scelse una nuova ed originale strada, girando a colori i suoi film e affondando le sue radici culturali nella narrativa gotica inglese, che tra gli altri aveva appunto generato il mito di Frankenstein. La chiave di volta della sua opera sta proprio in questo suo romanticisimo gotico, al quale ha saputo unire una forte venatura razionalista ed illuminista soprattutto nella figura del barone Frankenstein, il suo personaggio più riuscito. (it) |