so:text
|
Nel gennaio 1939 fu introdotta un'altra radicale innovazione rispetto allo Statuto del 1848: la Camera dei deputati votò la propria soppressione . In sua sostituzione fu inaugurata una nuova «Camera dei Fasci e delle Corporazioni», i cui membri non erano eletti, ma nominati. Questa «abolizione» del Parlamento, come Mussolini inesattamente la chiamò, non solo fu accettata dal re, ma fu da lui inspiegabilmente salutata come un ritorno alla «normalità costituzionale»; egli dette a un senatore il consiglio di votare a favore del nuovo ordinamento e spiegò stranamente che anche questo cambiamento poteva servire agli interessi della corona. (it) |