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era una democrazia che gravava sulle spalle di un terzo di milioni di schiavi o quasi. Il sistema stesso era una sorprendente sopravvivenza primitiva di un tipo di governo di villaggio, in cui l'intera comunità si riuniva all'aperto nella piazza del mercato per discutere e votare. Mentre il governo persiano poteva essere definito una gerarchia ordinata a piramide, con l'imperatore al vertice, quello di Atene era un labirinto di canali direttivi disposti su un unico piano in cui ogni cittadino poteva emergere a turno per sorteggio o per elezione. Era un sistema efficacissimo, perché il gruppo era piccolo e le comunicazioni facili, ma non avrebbe potuto estendersi su aree più vaste con popolazioni più numerose senza ricorrere a nuovi mezzi di trasporto e di comunicazione. Con i mezzi esistenti, l'istituzione politica, espandendosi, doveva necessariamente diventare più rigida. Un mutamento di questo tipo fu osservato nel sorgere dell'impero romano dalla base di una città stato democratica, più o meno simile come principio a quella di Atene, fino a divenire una riedizione ampliata del sistema persiano, con l'aggiunta del concetto di cittadinanza. (it) |