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L'ultima lettera di Mozart è un esempio quasi terribile dello stile quando sia integralmente divenuto natura. Si ricorderà la grande frase centrale, il reiterato lamento sulla morte vicina, avviluppata nel manto nero dello sconosciuto del Requiem. E: «...La vita era pur sì bella...», egli prorompe. Si provi, di queste sei piccole parole, a rimuoverne una. Ecco la formula feriale: la vita era bella; o la nostalgica: la vita era pur bella; o la candida: la vita era sì bella. Ma «La vita era pur sì bella...». Questo solo è il pugnale che trafigge: uscito dal fodero in virtù di due monosillabi, disposti secondo un ordine semplice e imperscrutabile. (it) |