so:text
|
Il contadino russo era pronto a credere a qualsiasi meraviglia. Per lui la religione era, più che una morale, un mistero. Non era per obbedire ai precetti di Cristo che si mostrava paziente, docile, ospitale, caritatevole ma per inclinazione naturale all'indulgenza. Quella bontà evangelica non gli impediva di essere baro, invidioso, avido o libertino e di pregare con calore i santi per la riuscita dei propri privatissimi affari. Del male aveva un'idea molto confusa e perciò cercava complici potenti in cielo. (it) |