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So che tu primo Ioni stai per rendere di pubblica ragione presso i Greci i tuoi trattati intorno alle cose divine. Forse è un criterio giusto partecipare al pubblico un'indagine affidare la cosa a chiunque per nessun vantaggio. Se ti è gradito, vorrei discutere teco di quel che scrivi e, se me ne preghi, verrò da te in Siro. Non saremmo certo uomini di senno né io né Solone ateniese, se noi che abbiamo navigato verso Creta per amore di ricerca e in Egitto per incontrarci con i sacerdoti e gli astrologi ora non ci dirigessimo anche da te. Verrà certamente anche Solone, se tu glielo raccomanderai.
Tu certo per amore dei tuoi luoghi di rado vieni nella Ionia, né ti possiede desiderio di uomini stranieri; tu attendi, io spero, all'unica opera dello scrivere soltanto. Noi che nulla scriviamo giriamo l'Ellade e l'Asia. (it) |