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More: Signori! Quando io mi occupavo di legge era buona consuetudine domandare all'imputato prima di pronunciare la sentenza se avesse qualcosa da dire.
Giudice: Avete qualcosa da dire?
More: Sì.
More: Visto che la Corte ha deciso di condannarmi – e Dio sa come! – io voglio ora alleggerirmi l'animo per quanto riguarda l'imputazione ed il titolo del re. L'imputazione è stata basata sopra un Atto del Parlamento che è nel modo più assoluto contrario alla Legge di Dio e alla Sua Santa Chiesa, il Supremo Governo della quale nessuna persona temporale potrà per alcuna legge al mondo pretendere mai di assumere. Questo è stato detto dalla bocca del Nostro Salvatore, il Signore Gesù, a San Pietro e ai Vescovi di Roma, mentre era in vita, ed era personalmente presente, qui su questa terra. Ed è pertanto inconcepibile per la legge costringere alcun cristiano a quel giuramento, ed oltre a questo l'immunità della Chiesa è ben garantita sia nella Magna Charta e sia anche nel giuramento di incoronazione.
Cromwell: Adesso è ancora più chiaro il vostro tradimento!
More: Al contrario! Io sono un suddito fedele del re, e prego per lui e per tutto il reame. Io non faccio il Male, io non dico il Male, io non penso il Male. E se tutto questo non basta a garantirmi la vita, allora sinceramente io non desidero vivere. In ogni caso, non è davvero per il titolo che voi volete adesso il mio sangue, ma perché io non mi voglio piegare al matrimonio del re! (it) |