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La vera differenza tra noi e i terroristi è che noi non consideriamo una guerra santa quella provocata dagli attentati di Washington e di Manhattan. Questa è la nostra sostanziale superiorità. La quale in questo momento va condivisa con tutti i Paesi che, con più o meno slancio, partecipano, nei vari continenti, alla coalizione antiterroristica, indipendentemente dalle maggioranze religiose o dalle leggi, anch'esse religiose, che vi sono in vigore. Chi nelle nostre democrazie, nei momenti di indignazione, mette la propria civiltà sull'altare che gli altri riservano a Dio, diventa un obiettivo alleato dei terroristi, la cui strategia tende appunto a scatenare un conflitto tra civiltà o religioni. Il culto cui ci dobbiamo dedicare, anche quando l'emozione è intensa, consiste nell'applicare i nostri princìpi, e nell'analizzare criticamente, con rigore, la realtà. Senza insultare e sputare in faccia a nessuno. (it) |