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Georg Dreyman: Ci sei mancato alla prima.
Albert Jerska: La regia di Schwalber è stata apprezzata.
Georg Dreyman: Le idee buone le ha rubate a te.
Albert Jerska: Io sono sepolto vivo. Non sarei venuto comunque: non avrei potuto sopportare la vista di quei bifolchi che si credono di essere padroni del mondo. Non ti sembro più io, vorresti dire, vero? Ma forse è proprio questo il vero Jerska, e non era quello di una volta il vero Jerska, quello reso arrendevole e conciliante dal mangime del successo. Dal mangime del successo che i potenti gli elargivano. Basta recriminare! Nella mia prossima vita sarò...uno scrittore. Sarò uno scrittore di successo a cui non viene impedito di scrivere. Come te. Che resta a un regista di teatro che non può più dirigere? Niente. Come a un proiezionista senza film da proiettare, o a un attore senza un ruolo. Non resta niente.
Georg Dreyman: Albert, alla prima c'era anche il Ministro, il Ministro Hempf. Ho parlato con lui della tua situazione. Ehm...non la vedo così male: mi ha dato delle buone speranze, speranze...molto concrete.
Albert Jerska: Davvero? Che bello... (it) |