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Ho appena perso mio padre, dopo una lunga malattia. Nelle ultime settimane ci sono stati attimi di gioia e di comprensione profonda. Il confronto tra vita e morte è in quei momenti: si arriva ad accettare la precarietà, a lasciare andare con grazia e allo stesso tempo si continua a vivere. Diventa una sorta di “master della morte”, dove si è capaci di guardarla con un sorriso ed essere felici per il tempo che si è avuto. Il mio, con lui, è stato ricco di amore. C'è bellezza nella sua scomparsa? Nel dolore che proviamo in famiglia? Ne sono convinto. (it) |