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Vedevamo avanzare, in mezzo ad uno scenario blu, un uomo snello e malinconico, con la testa leggermente inclinata di lato, che sorrideva tristemente, e la cui voce monotona e bassa, lievemente roca, destava in noi un'enorme impressione di stranezza. Perché cantava, cantava la sua tragedia e il dramma della vita, nascondendo in quel motivo musicale il suo patimento e il suo dolore. Ci sembrava di percepire, dietro le parole e le frasi, una ben definita linea melodica, una cantilena simile al canto gregoriano, un lamento faticoso, che si svolgeva sordo e lento, permeando la scena come un canto funebre, come una musica sacra o una trenodia religiosa. (it) |