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La leggerezza della Taglioni potea dirsi fenomenale. Ella aveva fatto allestire nel suo appartamento una sala, il cui pavimento era alquanto inclinato e spalmato di gesso. In detta sala, nel silenzio della notte, la silfide studiava quelle attitudini nobili e leggiadre, e quei passi sì perfetti che in essa ammiravansi. Il massimo degli elogi, che far si possa alla sua leggerezza, trovasi nel seguente aneddoto. Allorché Taglioni faceva costruire quella sala, un ricco inglese che alloggiava nel piano inferiore, gli fece dire che non si prendesse soggezione di lui, cui poco importava, se fosse stato svegliato dagli esercizii della signora. Taglioni gli rispose: «Se sentite mia figlia, io le la mia maledizione, perché ne sarei desolato: io, suo padre, non l'ho mai potuta sentire. (it) |