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Sono molto lusingato dell'opinione che il vostro illustre amico manifesta al mio riguardo, ma non posso condividerla. Egli diffida troppo della libertà e fa eccessivamente conto sull'influenza che possiedo. Personalmente, non ho alcuna fiducia nelle dittature e sopratutto nelle dittature civili. Io credo che con un Parlamento si possano fare molte cose impossibili ad un potere assoluto. Un'esperienza di tredici anni mi ha convinto che un ministero onesto ed energico, che non abbia nulla da temere dalle rivelazioni della tribuna e che non sia incline a lasciarsi intimidire dalla violenza dei partiti estremi, ha tutto da guadagnare nelle lotte parlamentari. Non mi sono mai sentito tanto debole quanto nel momento in cui le Camere erano chiuse. D'altra parte, non potrei tradire la mia origine, rinnegare i principi di tutta la mia vita. Sono figlio della libertà, ed è ad essa che devo quello che sono. Se si dovesse mettere un velo sulla sua statua, non spetterebbe a me farlo. Se si riuscisse a persuadere gli italiani che hanno bisogno di un dittatore, sceglierebbero Garibaldi e non me, ed avrebbero ragione. La strada parlamentare è più lunga, ma è più sicura... (it) |