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... una letteratura rivoluzionaria non esiste, se non in senso della parola completamente vuoto. Ciò dipende da motivi oggettivi che non è in potere dello scrittore eliminare. Nella nostra situazione non è dato indicare per opere d'arte letterarie unafunzione sociale essenziale. Ne consegue che non si possono neppure trovare criteri utili per giudicare. Non è quindi possibile una critica della letteratura che sia in grado di fare qualcosa di più che emettere giudizi di gusto e regolare il mercato.
Queste constatazioni hanno un aspetto lapidario. Con tanta insistenza vi prego di considerare che un giudizio di blocco sull'attuale produzione letteraria non può appoggiarsi su di esse Da un punt di vista logico, l'asserzione secondo cui ad essa non si può ascrivere una funzione sociale plausibile non ci mette a disposizione nuove certezze. Essa nega che esistano tali certezze. Se è vera, addita un rischio che forse fa parte dello scrivere poesie, racconti, drammi: il rischio che tali valori siano fin da principio, indipendentemente dal loro fallimento o dalla loro riuscita, sterili e senza speranza. Chi fa letteratura come arte non è per questo confutato, ma non può neppure più essere giustificato. (it) |